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APPROFONDIMENTI

Condizionatore: cos’è e come funziona

Da anni ormai conosciamo i benefici di un impianto ad aria condizionata per le nostre case, che ci ha permesso di climatizzarle durante la stagione estiva e, da qualche anno, anche in quella invernale.

componenti impianto monosplit

Ma di cosa si tratta esattamente?

Se ti sei sempre domandato qual è la magia che si cela dietro a un impianto ad aria condizionata, sei nel posto giusto! Con questo articolo, cercheremo di spiegare in modo semplice e veloce cos’è e come funziona un condizionatore.

Innanzitutto è importante sapere che il termine corretto per queste macchine non è “condizionatore”, bensì “pompa di calore” (heat pump in inglese), poiché grazie all’immissione di energia elettrica, esse trasferiscono il calore da un ambiente a temperatura più bassa a uno a temperatura più alta. Il calore va perciò “controcorrente”, similmente a una pompa idraulica che spinge l’acqua verso l’alto all’interno di una tubazione.

Ad ogni modo, è diffuso l’utilizzo di termini più colloquiali come “climatizzatore” o, per l’appunto, “condizionatore”.

Ok, ma come funziona?

L’impianto ad aria condizionata è sempre costituito da due o più elementi: un’unità esterna, detta motocondensante, installata in ambiente aperto e ventilato, e una o più unità interne, generalmente fissate a parete all’interno delle stanze da climatizzare. L’unità esterna è collegata alle interne tramite cavi elettrici di alimentazione e di segnale, e due tubazioni di gas refrigerante a base di freon, una attraversata dal gas allo stato liquido, l’altra attraversata dal gas allo stato aeriforme (o gassoso).

collegamenti monosplit

Collegamenti del condizionatore monosplit

Questo tipo di sistema, vista la sua divisione in elementi distinti, è comunemente chiamato “split”; pertanto, in base al numero delle unità interne collegate, potremo avere un monosplit (una unità interna) oppure un multisplit (dualsplit, trialsplit, e così via fino ad un massimo di cinque unità interne). Per guidarti nella scelta, puoi affidarti al nostro configuratore per trovare la soluzione più idonea per casa tua.

Per completezza, è bene segnalare che in commercio esistono anche dei condizionatori senza unità esterna, dei quali parliamo più nel dettaglio in questo articolo.

Nella motocondensante sono presenti, tra gli altri componenti, un compressore, una batteria di scambio termico costituita da alette di alluminio e una valvola di laminazione.

Anche nelle unità interne si trova una batteria di scambio termico.

componenti interni monosplit

Componenti interni del monosplit

Analizziamo prima l’utilizzo più classico, ossia in modalità di raffrescamento durante la stagione calda.

Il fluido refrigerante allo stato liquido presente nell’unità esterna viene fatto passare attraverso la valvola di laminazione, che lo vaporizza, abbassando così la sua pressione e lo invia alla batteria dell’unità interna, che si comporta da evaporatore. Qui entra a contatto con l’aria calda della stanza e passa allo stato gassoso, assorbendo il calore dall’ambiente.

Successivamente, il gas caldo torna all’unità esterna, il compressore ne aumenta la pressione ed entra nella batteria di scambio (che in questo caso si comporta da condensatore). Il gas cambia nuovamente di stato passando a quello liquido, liberando il calore accumulato in ambiente scambiandolo con l’aria esterna.

Questo ciclo, detto “ciclo frigorifero”, si ripete più volte finché la temperatura nella stanza non raggiunge quella impostata sul termostato o sul telecomando.

collegamenti monosplit

Schema del ciclo frigorifero

Al contrario, durante la stagione fredda il ciclo viene invertito, perciò la batteria interna si comporta da condensatore, mentre quella esterna da evaporatore. Così facendo, è possibile immettere calore nell’ambiente interno.

Climatizzatore o condizionatore?

Un’ultima precisazione: come già detto, oggigiorno vengono utilizzati entrambi i termini “condizionatore” e “climatizzatore”, ma essi si distinguono per una funzione molto importante. Mentre il condizionatore può raffreddare o riscaldare l’ambiente agendo solo sulla velocità del ventilatore, e quindi regola solo la quantità di aria fredda o calda (a temperatura fissa) immessa in ambiente, il climatizzatore può regolare direttamente la temperatura dell’aria introdotta, per garantire un miglior comfort.

Le pompe di calore oggi in vendita per applicazioni residenziali sono ormai tutte del secondo tipo; in ambito tecnico è perciò preferibile non mischiare questi due termini, anche se nel parlato sono spesso scambiati.

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